Schroders dà il via allo stacco cedolare di tre fondi

Sono tre i comparti storici su cui Schroders ha voluto rinnovare il collocamento relativo al mercato italiano: si tratta, nel dettaglio, della distribuzione dei proventi di gestione per quel che concerne i fondi ISF Emerging Markets Debt Absolute Return EUR Hedged (la cedola è fissa e consta di due durate, mensile e trimestrale), ISF Euro Corporate Bond (cedola semestrale) e ISF Euro Bond (la cedola è sempre semestrale, ma in tal caso è variabile). L’importanza dei tre prodotti è di sicura rilevanza, visto che l’elenco obbligazionario della stessa compagnia londinese di asset managament è letteralmente dominato dalle performance degli strumenti citati: in particolare, si tratta dei fondi che hanno fatto registrare, nel corso del tempo, i migliori record e performance in termini di stabilità dei risultati, ma soprattutto nella qualità della loro gestione, un fattore davvero apprezzato dagli investitori.

Pirelli approva un bond non convertibile da 800 milioni di euro

Gli investimenti finanziari e Pirelli beneficiano finalmente di un’importante novità per quel che concerne l’ambito obbligazionario: in effetti, la notissima società per azioni milanese, attive nel campo della produzione dei pneumatici e del real estate, ha deciso di approvare l’emissione di alcuni bond non convertibili per un valore pari, in relazione all’ammontare nominale massimo, a 800 milioni di euro. L’iniziativa è da ascriversi in modo totale alle ultime deliberazioni del consiglio di amministrazione del gruppo di cui è leader Marco Tronchetti Provera; tra l’altro, dettaglio ovviamente da non trascurare, il prodotto in questione potrà essere collocato anche in un numero più alto di tranche sul mercato europeo delle obbligazioni, mentre la quotazione avverrà o sulla Borsa del Lussemburgo o, in alternativa, su un altro mercato regolamentato.

Fastweb: aumentano i nuovi abbonati broadband

Nei primi sei mesi del 2010 Fastweb ha incrementato la quota di nuovi abbonati broadband di 50 mila unità, portando la base di clientela complessiva dai 1.644.000 della fine del 2009 ai 1.693.800 abbonati alla data del 30 giugno 2010. A darne notizia è la stessa Fastweb dopo che giovedì scorso, 29 luglio 2010, il Consiglio di Amministrazione della società si è riunito per esaminare ed approvare la relazione semestrale, caratterizzata da un utile netto che si è attestato a 6,8 milioni di euro a fronte di ricavi in crescita, anno su anno, del 2% a 934,7 milioni di euro, ed un Ebitda in crescita allo stesso modo, e sempre anno su anno, del 2% a 270,3 milioni di euro. Nei primi sei mesi del 2010, per quel che riguarda il comparto della telefonia mobile, Fastweb ha conseguito una crescita delle Sim attive di altre 80 mila unità portandole complessivamente a quota 290 mila rispetto alle 210 mila di fine anno 2009.

Benetton Group: forte crescita dei ricavi in Asia

Nella giornata di ieri, venerdì 30 luglio 2010, si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Benetton Group per esaminare ed approvare i dati di bilancio relativi al primo semestre di quest’anno, caratterizzati in particolare da un andamento dei ricavi in tenuta sul mercato domestico, e da una forte crescita in Asia. In questo modo la società è riuscita ad archiviare i primi sei mesi del 2010 con un fatturato in crescita dell’1% a 891 milioni di euro che, al netto dell’effetto relativo ai cambi, ha fatto registrare una contrazione modesta dello 0,6%; migliora nel periodo la posizione finanziaria netta a 508 milioni di euro a fronte di investimenti commerciali che nei primi sei mesi sono stati sostenuti, e che per il resto dell’anno sono attesi in forte sviluppo. L’utile netto nel periodo si è attestato  40 milioni di euro con un’incidenza del 4,5% sui ricavi, mentre il risultato operativo, a 63 milioni di euro, si è attestato al 7,1% del fatturato complessivo.

Banca Generali: utile netto primo semestre 2010 in volata

Grazie sia al contenimento dei costi, sia all’ottimo andamento delle commissioni ricorrenti, Banca Generali ha archiviato un altro semestre, il primo del 2010, con degli ottimi risultati. Nel dettaglio, l’utile netto del primo semestre 2010 di Banca Generali ha fatto registrare un’impennata dell’83% a 43,7 milioni di euro a fronte di una crescita delle commissioni nette del 18% a 103,6 milioni di euro, ed una contestuale riduzione dei costi operativi del 2% a 77,8 milioni di euro. Il risultato operativo nei sei mesi segna un incremento del 26% a 67,4 milioni di euro a fronte di un aumento del 16%, anno su anno, delle masse che al 30 giugno scorso si sono attestate a 22,7 miliardi di euro, in crescita del 2,2% dall’inizio dell’anno. In accordo con una nota emessa da Banca Generali, il rapporto delle masse gestite sulle masse totali è aumentato passando al 70% dal 66% conseguito alla fine dello scorso anno, mentre esplosiva è stata la crescita nei sei mesi della raccolta netta in prodotti gestiti con un +242% anno su anno a 1,25 miliardi di euro. Rispetto allo 0,26% di performance media del risparmio gestito per l’industria italiana dei fondi, Banca Generali ha riportato una performance dell’1,65%.

Autogrill stima risultati 2010 nella parte alta della guidance

Il Gruppo italiano della ristorazione autostradale e aeroportuale Autogrill stima di conseguire per l’intero anno 2010 dei risultati nella parte alta della guidance che, in particolare, prevede un fatturato a 6,02 miliardi di euro a fronte di investimenti per un controvalore pari a 250 milioni di euro, ed un Ebitda sul livello dei 635 milioni di euro. A darne notizia è proprio il Gruppo Autogrill in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione della società, della relazione finanziaria semestrale 2010, caratterizzata in particolare da ricavi consolidati in crescita del 5,4% a 2,8 miliardi di euro ed un Ebitda consolidato in progresso del 3,5% a 265,7 milioni di euro. Nei sei mesi, inoltre, l’utile netto di competenza del Gruppo Autogrill ha fatto registrare un’impennata dell’81,6% a 23,5 milioni di euro rispetto ai 12,9 milioni di euro conseguiti nei primi sei mesi del 2009, mentre gli investimenti, a 85,7 milioni di euro, segnano un balzo del 33% rispetto ai 64,4 milioni di euro del periodo da gennaio a giugno del 2009.

Pharus Sicav: ampia selezione dei gestori per il nuovo fondo

Pharus Sicav, società di investimento a capitale variabile con sede nel Granducato di Lussemburgo, ha deciso di lanciare sul mercato un innovativo strumento finanziario, un fondo che punta sostanzialmente sui migliori gestori europei: in effetti, bisogna sottolineare che le piazze finanziarie del Vecchio Continente sono state scelte con la massima cura e selezione in questo senso, facendo trapelare comunque una netta predilezione per i fondi con residenza in territorio britannico. Il nuovo prodotto, il quale assumerà la denominazione di Pharus Sicav Best Global Managers, si concentrerà dunque in misura maggiore sugli investimenti relativi al Regno Unito, anche se bisogna tener conto che i fondi di questa nazione non sono distribuiti all’interno del nostro paese. Quale sarò la struttura e il funzionamento specifico di tale fondo? Una delle principali garanzie sarà rappresentata dalla fondamentale consulenza offerta da Frame Asset Management, un nome di punta in questo campo.

Recordati: utile netto primo semestre 2010 in crescita

Si è chiuso positivamente il primo semestre 2010 di Recordati. Il Consiglio di Amministrazione della società ha infatti approvato la Relazione finanziaria al 30 giugno 2010, da cui è emerso un aumento dell’utile netto del 2,5% a 59,2 milioni di euro a fronte di una sostanziale stabilità dei ricavi; nei sei mesi, infatti, il fatturato della società ha fatto registrare una contrazione dello 0,8% a 376,3 milioni di euro a fronte di vendite farmaceutiche in calo di appena lo 0,5% a 363,4 milioni di euro. Per quel che riguarda gli eventi successivi alla chiusura dei sei mesi, Recordati con una nota ufficiale fa presente come nel corrente mese di luglio si sia conclusa con esito positivo la procedura decentrata relativamente all’approvazione della pitavastatina. Per quel che riguarda invece l’evoluzione prevedibile della gestione, Recordati stima di conseguire per l’intero 2010 un fatturato oltre la soglia dei 700 milioni di euro a fronte di un utile operativo sopra i 140 milioni di euro e di un utile netto sopra i 95 milioni di euro.

Unipol Gruppo Finanziario: aumento di capitale chiuso con pieno successo

Si è ufficialmente chiuso con il 100% di adesioni l’aumento di capitale di UGF, Unipol Gruppo Finanziario. Anche i diritti inoptati, dopo la chiusura dell’offerta in opzione agli azionisti, sono stati infatti interamente acquistati ed esercitati come segue: nel primo giorno di riofferta in Borsa sono stati offerti ed acquistati integralmente numero 20.113.065 diritti di opzione ordinari e numero 14.164.808 diritti di opzione privilegiati a fronte della sottoscrizione integrale delle azioni residue relative all’aumento di capitale. Nel dettaglio, sono state sottoscritte numero 8.619.885 azioni ordinarie Unipol e numero 6.070.632 azioni privilegiate Unipol di nuova emissione a fronte dell’abbinamento, rispettivamente e gratuitamente, del Warrant Azioni Ordinarie Unipol 2010-2013 e del Warrant Azioni Privilegiate Unipol 2010-2013; il tutto a fronte di un controvalore complessivo pari a 5.657.038,43 euro. Secondo quanto dichiarato da Carlo Cimbri, Amministratore Delegato di Unipol Gruppo Finanziario, la sottoscrizione integrale dell’aumento di capitale è la testimonianza del fatto che gli investitori ripongono fiducia nel Gruppo Unipol.

Daiwa-Nikko: con la joint venture termina anche la sottoscrizione di bond

Daiwa Securities Group, secondo maggior broker di tutto il Giappone, ha interrotto per la prima volta la sottoscrizione di bond di Nikko Cordial Securities: l’operazione finanziaria si è resa necessaria alla luce della conclusione della joint venture tra la stessa Daiwa e Sumitomo Mitsui, società madre di Nikko. Entrando nel dettaglio statistico, c’è da dire che la sottoscrizione degli strumenti è scesa di ben 22 punti percentuali, raggiungendo quota 2,1 miliardi di yen nel corso del primo trimestre fiscale che è terminato lo scorso 30 giugno. Tra l’altro, Shigeharu Suzuki, ceo della compagnia nipponica, deve far fronte alla situazione in cui versa il comparto azionario nella nazione asiatica, visto che gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un declino del 63%, ragione per la quale sono sempre più gettonati i business con aziende d’oltreoceano.

Eni: CdA propone acconto sul dividendo 2010

Il Consiglio di Amministrazione del colosso energetico Eni ha proposto sul dividendo 2010 il pagamento agli azionisti di un acconto pari a 0,50 euro per azione, in linea con l’acconto pagato lo scorso anno. La proposta è stata formulata dal CdA della società del cane a sei zampe tenendo conto sia dei risultati dei primi sei mesi del 2010 conseguiti da Eni, sia delle previsioni attese per l’intero anno. La proposta di acconto sul dividendo prevede la data di stacco cedola fissata per il 20 settembre, e messa in pagamento in data 23 settembre 2010. Eni ha archiviato il secondo trimestre di quest’anno con un utile operativo adjusted in rialzo del 61,9% a 4,13 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre nei sei mesi del 2010 l’utile operativo adjusted registra un balzo del 34,2% a 8,46 miliardi di euro. Con un +119,2%, l’utile netto segna nel secondo quarto di quest’anno un’impennata a 1,82 miliardi di euro, mentre il cash flow si è attestato a 4,59 miliardi di euro.

Acea: utile netto +52,1% nel primo semestre 2010

Utile netto in crescita del 52,1% a 82,9 milioni di euro, e ricavi consolidati che hanno fatto registrare un incremento del 7,4% a 1.581,4 milioni di euro. E’ questo l’andamento del business di Acea nei primi sei mesi di quest’anno dopo che il Consiglio di Amministrazione della società ha approvato la  Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2010, da cui è emerso inoltre un aumento dell’Ebit del 24,1% a 167,8 milioni di euro, ed un incremento dell’Ebitda del 19,2% a 321,1 milioni di euro. A conferma dei risultati conseguiti nei primi tre mesi del corrente anno, Acea con una nota ufficiale sottolinea come anche nei sei mesi sia stato confermato il trend di crescita per effetto sia dello sviluppo di tutte le proprie aree di business, sia delle azioni messe in atto dalla società nel proteggere i margini e nel recupero di efficienza della gestione.

Bce al minimo: acquistati bond per soli 176 milioni di euro

La settimana che si è appena conclusa e di cui si cominciano a tirare le somme proprio in questi giorni in relazione alla situazione finanziaria europea, si è caratterizzata per un dato incontrovertibile e dalle indicazioni ben precise: in effetti, da quanto è emerso dalle rilevazioni statistiche, la Banca Centrale Europea ha provveduto ad acquistare titoli di Stato per un ammontare vicino ai 176 milioni di euro, una quantità davvero troppo bassa, soprattutto se deve essere confrontata con i 302 milioni dei sette giorni precedenti (il che equivale praticamente a dire che si è verificato un calo di poco inferiore al 50%). Non solo ci troviamo di fronte a un valore al di sotto delle attese, ma soprattutto è il totale più basso che è stato fatto registrare dall’istituto creditizio dell’Unione Europea da quando è stato posto in essere il programma speciale, il progetto che è stato appositamente ideato per fronteggiare in maniera adeguata la crisi del debito del Vecchio Continente.

Il mercato di corporate bond si rinsalda con una offerta da 5 miliardi

Il mercato dei corporate bond ha trovato pane per i propri denti grazie soprattutto alla pubblicazione degli ultimi stress test bancari; in effetti, una prima indicazione che è giunta in questo senso è stata quella della focalizzazione degli investitori su bond con rendimenti più sostanziosi rispetto a quelli offerti dal Tesoro. Gli investimenti, pertanto, hanno portato all’accumulo di circa cinque miliardi di dollari per quel che concerne le obbligazioni di classe maggiore, così ripartiti: tre miliardi si riferiscono alla Westpac Banking Corporation, società australiana, un miliardo ad Alcoa, nome di spicco nella produzione dell’alluminio, 500 milioni all’utility Commonwealth Edison e altri 250 milioni di dollari a Kimberly-Clark.