Nuovi disinvestimenti nelle commodities

soft_commoditiesGli investitori continuano a cavalcare la parziale fuga dalle materie prime. Stando alle rilevazioni effettuate da Barclays Research, l’istituto che effettua un monitoraggio mensile sul settore delle commodities, nel corso del mese di aprile vi sarebbero stati ingenti quantitativi di disinvestimenti, conducendo gli asset patrimoniali di riferimento ai livelli minimi da 11 mesi a questa parte (385 miliardi di dollari rispetto ai 412 miliardi di marzo).

Stando alle rilevazioni effettuate dall’istituto di credito britannico, i riscatti avrebbero interessato soprattutto l’oro e, in particolare, gli Etf con metallo fisico. Il flusso netto è infatti stato negativo per 8,7 miliardi di dollari, l’equivalente di circa 182 tonnellate di lingotti, per un record peggiorativo rispetto al precedente, relativo a soli due mesi fa, quando i riscatti erano stati pari a 5,7 miliardi di dollari.

Sulla base degli ultimi disinvestimenti, il patrimonio gestito da Etp sui metalli preziosi è tornato sui livelli dello scorso mese di giugno 2011, e ciò nonostante l’interesse per il platino si sia rinvigorito proprio negli ultimi mesi. Ne è conferma il fatto che gli Etf sul platino sono diventati tra gli investimenti preferiti nel 2013, attirando ben 500 milioni di dollari (vedi anche il nostro recente speciale su come investire nel forex, una utile guida per chi vuole impiegare qualche risparmio sulle commodities e sulle valute).

Ampliando il discorso, emerge tuttavia un minore interesse per le commodities da parte degli investitori di tutto il mondo. Ulteriore conferma è stata fornita dai dati Barclays sugli swap sugli indici, che hanno visto calare il gestito di 400 milioni di dollari. La contrazione sembra inoltre aver riguardato tutte le materie prime (Dai non ferrosi ai prodotti agricoli), per una tendenza che gli osservatori sostengono possa continuare almeno fin quando non vi saranno sostanziali segnali di miglioramento, e fino a quando le prestazioni delle commodities non raggiungeranno quelle di forme similari di investimento alternativo. Condizioni che, aggiunge Barclays, non dovrebbero verificarsi nel breve termine.

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