Microsoft alle prese con l’aumento del dividendo

Microsoft, maggior produttore al mondo di software, è in procinto di aumentare il proprio dividendo del 19% non più tardi di questa settimana: si tratta di una mossa che ha l’obiettivo di scoraggiare gli investitori che stanno richiedendo a gran voce un maggiore pagamento dalla scorta di denaro cash (pari a 52,8 miliardi di dollari). Il progetto in questione prevede che il prezzo per ogni singola azione passi da sedici a diciannove centesimi, in modo da allineare la quotazione a quella dello scorso anno. Tra l’altro, bisogna ricordare che gli investimenti di breve termine del colosso statunitense sono aumentati di ben quarantatre punti percentuali nel corso dell’ultimo anno fiscale.

Nonostante questi importanti risultati, comunque, i titoli hanno perso oltre sette punti del loro valore in questo 2011: è per questo motivo che gli investitori si aspettano che la multinazionale di Redmond aumenti il versamento in questione. L’amministratore delegato Steve Ballmer ha precisato che la politica aziendale in merito ai dividendi è quella di provvedere a simili rialzi quando possono risultare in linea con i guadagni annuali del reddito operativo. Alcuni manager e analisti sono stati ancora più espliciti, sottolineando come il denaro cash sia più al sicuro al di fuori della Microsoft stessa e auspicando un incremento immediato.

La compagnia statunitense ha pagato circa il 25% dei propri guadagni come dividendi a partire dal 2003, un dato che non è certo incoraggiante da questo punto di vista, dato che ci troviamo di fronte a una percentuale inferiore alla media delle valutazioni di mercato (40-50%). Un ritorno economico superiore, però, potrebbe subire un evidente ostacolo dalle holding estere della Microsoft: l’85% del denaro cash e degli investimenti di breve termine si trova infatti al di fuori degli Stati Uniti, come emerso qualche mese fa, quindi ci sarebbe bisogno di sostenere un carico fiscale piuttosto elevato per l’utilizzo di questi dividendi.

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