Investire nella zona euro: perché conviene adesso?

Perché conviene investire ora nella zona euro e nello specifico in Italia?

Con ogni probabilità si tratta di una buona scelta a medio lungo termine. Rischio di bolle sui mercati? Occorre saper mettere in relazione i prezzi delle asset class ritenute «estremamente care» con il contesto dei tassi di interesse. L’attuale rallentamento di alcuni importanti paesi emergenti? Una interessante opportunità da cogliere puntando sulla trasformazione in atto nelle economie di questi paesi.

Il punto di partenza è stato dedicato al varo del QE da parte della BCE, per indagare se potrà dispiegare gli stessi effetti che ha avuto negli Stati Uniti: la differenza emersa è che negli USA la dipendenza delle aziende dal sistema bancario è molto inferiore a quella europea (e italiana in particolare) e quindi l’azione della banca centrale americana ha potuto smuovere in modo diretto l’ingranaggio bloccato del credit crunch (ovvero della stretta creditizia).
Precisato questo, un esperto del calibro di John Greenwood ha raccomandato all’investitore europeo soprattutto due cose: la diversificazione (per asset class, geografica e valutaria) e l’allungamento dell’orizzonte temporaled’investimento. Grazie all’adozione di questo approccio, l’investitore potrà beneficiare degli effetti che il QE europeo sicuramente produrrà (tassi obbligazionari ai minimi e necessità di ricercare reddito altrove) ma senza assumere rischi eccessivi.
Il faccia a faccia è proseguito con la domanda di Federico Rampini sul rischio bolle che molti osservatori paventano: da quella immobiliare USA a quella di Wall Street fino a quella obbligazionaria, soprattutto alla luce del prossimo rialzo dei tassi da parte della Fed. La risposta di John Greenwood è stata pragmatica: “È sempre indispensabile mettere in relazione il prezzo dell’asset class ritenuto a rischio bolla con i tassi di interesse e verificare se ripagano del giusto extra rendimento”.

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