Intesa Sanpaolo e Unicredit escono da Eramet

Intesa Sanpaolo e Unicredit escono da Eramet. Si è conclusa nella notte la cessione dell’11,176%, equivalenti a 2.971.186 di azioni ordinari per un corrispettivo economico di circa 169,4 milioni di euro. Un cambiamento atteso che non stupisce.

Per quanto non di maggioranza, la presenza delle due banche era solida all’interno del gruppo metallurgico francese che attualmente capitalizza circa 1,7 miliardi di euro: nello specifico Intesa possedeva una quota del 7,114%, mentre la banca guidata da Jean Pierre Mustier ne deteneva il 4,062%. L’operazione, a livello tecnico, è stata realizzata  attraverso una procedura di accelerated book-building rivolta a investitori qualificati italiani e a investitori istituzionali esteri. L’avvio, annunciato ieri, ha portato ad una chiusura dell’operazione che ha visto ogni azione essere venduta ad un prezzo finale di 57 euro e, come da regolamento, verrà regolata mediante consegna dei titoli ed il pagamento del corrispettivo previsto il prossimo 15 settembre, ovvero venerdì.

Giusto ieri, presso il mercato azionario di Parigi i titoli Eramet hanno chiuso la seduta a quota 63,5 euro. Entrando ancora una volta nello specifico dell’operazione avvenuta, joint bookrunners della stessa sono stati Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo, N.d.R.), Bnp Paribas e Unicredit Corporate & Investment Banking (gruppo Unicredit,N.d.R.).

Come sottolineato in precedenza la decisione dei due istituti bancari non arriva come un fulmine a ciel sereno: basta pensare a quelli che sono stati i risultati economici dell’azienda metallurgica francese. Nel 2016 Eramet ha registrato ricavi per 2,89 miliardi, chiudendo il bilancio con un risultato netto negativo per 179 milioni. Una situazione che ha spinto le due banche a farsi ovviamente i propri conti ed a decidere per un uscita.

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