IMA: espansione e rafforzamento in Cina

IMA, società italiana leader al mondo nella progettazione e nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento, nella giornata di ieri ha alzato il velo su un ulteriore rafforzamento sul mercato internazionale. Nel dettaglio, Alberto Vacchi, Presidente della società, ha siglato un importante accordo di cooperazione con China Development Bank Securities e Fondo Mandarin; il tutto dopo che, tra l’altro, la CSRC, l’equivalente della nostra Consob in Cina, ha espresso parere favorevole in merito alla possibile quotazione di IMA presso la borsa cinese di Shanghai. In particolare, in accordo con quanto recita una nota emessa da IMA, ed in base a quanto dichiarato dal Presidente Vacchi, l’ipotesi/idea è quella di andare a quotare presso la Borsa di Shanghai l’unità produttiva della società italiana che opera in Cina. Tutto ciò, nel complesso, rientra in un quadro più ampio inerente un percorso articolato che ha già avuto inizio con la quota dell’8,18% acquisita da IMA nel Fondo Mandarin.

Il Presidente Vacchi, non a caso, ha in merito sottolineato come sia più probabile l’ipotesi di andare a quotare in Cina una unit di IMA piuttosto che introdurre per la società, già quotata a Milano a Piazza Affari, un double listing. Dal punto di vista prettamente economico, attraverso una unità produttiva cinese, IMA punta a conseguire nell’anno 2011 ricavi pari ad almeno 70 milioni di euro, ragion per cui trattasi di un progetto avente una particolare rilevanza.

Attraverso la cooperazione con la Cina, IMA mira a consolidare le proprie posizioni di mercato, ma anche a proiettarsi con più forza nel mercato mondiale. Ad esempio, la società italiana, partendo dalla propria leadership mondiale per quel che riguarda il confezionamento del caffè e del tè, sta portando avanti una crescita nel settore alimentare di nicchia, ed in particolare nel packaging alimentare finalizzato a garantire qualità e sicurezza che rappresenta nei mercati emergenti asiatici un tema di elevato interesse.

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