Grande successo di ordini per il bond a otto anni di Eni

In pochi se lo attendevano, ma l’Eni si è cimentato in una nuova emissione di obbligazioni corporate; in questo caso, sono state anticipate molte altre società e il prodotto in questione è consistito in un titolo a otto anni (in scadenza nel 2020 quindi) e con un prezzo ancora da fissare nel dettaglio. Si sa comunque con precisione che l’importo complessivo fissato dall’Ente Nazionale Idrocarburi è stato pari a un miliardo di euro, mentre gli ordini finali che sono stati ricevuti erano superiori di ben tredici volte l’offerta. Per quale motivo si è registrato un simile successo? Tra le altre caratteristiche dello strumento che si possono citare figura senza dubbio la cedola, con i suoi 4,3 punti percentuali: si tratta di un valore che è più basso rispetto al ritorno economico che può essere garantito da un Buono del Tesoro Poliennale della stessa identica durata.

Tutto questo significa semplicemente che l’Eni può vantare un rating più alto e apprezzabile rispetto al nostro paese e per tale motivo viene considerato come una società più sicura e affidabile, al riparo dai rischi finanziari che invece stanno coinvolgendo molte banche e compagnie (in particolare quelle del comparto assicurativo). La società ha anche precisato un ulteriore dettaglio di fondamentale importanza: l’obiettivo di questa operazione è quello di mantenere una struttura finanziaria che possa essere il più equilibrata possibile in relazione al rapporto tra l’indebitamento a breve termine e quello a medio e lungo periodo.

Gli ordini, come già anticipato, sono stati davvero numerosi, ben tredici miliardi di euro, a conferma del giudizio degli investitori nei confronti di Eni: tra l’altro, questo bond è stato presentato anche a sconto rispetto alle quotazioni relative al mercato secondario, vale a dire quello destinato ai soggetti privati. Infine, c’è da ricordare come il rendimento sia pari a 220 punti base rispetto al tasso mid-swap, in attesa del prezzo definitivo.

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