Futures: i semi di soia eguagliano il record del 2008

Il rialzo fatto registrare presso il Chicago Board of Trade dai semi di soia è davvero rilevante: la commodity alimentare è infatti riuscita a guadagnare fino ai livelli da record che erano stati raggiunti ben trenta mesi fa, approfittando anche del contemporaneo boom del grano. La situazione che influenza i beni in questione è quella dell’Argentina, dato che molte navi sono state bloccate presso i porti della nazione sudamericana, una sorta di sciopero che sta favorendo la crescita della domanda per quel che concerne le esportazioni americane. Una delle conseguenze principali riguarda gli investitori finanziari; in effetti, i contratti futures che si riferiscono alle spedizioni commerciali di marzo hanno aggiunto 13,75 centesimi di dollaro alla loro quotazione (+1%), attestandosi a 14,26 dollari per ogni singolo bushel (l’unità di misura statunitense che equivale a circa 27 chilogrammi di grano).


Il record vero e proprio, però, era stato conseguito poco prima, quando il prezzo era giunto fino a 14,33 dollari, il picco più alto dal 21 luglio 2008. lo stesso discorso vale anche per i futures che osservano da vicino le performance del grano, i quali hanno guadagnato 0,5 punti percentuali (la quota attuale è pari a 6,63 dollari per bushel), il secondo ricavo consecutivo. Si tratta di una indubbia boccata di ossigeno per le commodities, protagoniste in negativo del 2010, quando i raccolti in Russia, Ucraina e altre parti d’Europa avevano influito non poco in questo senso. 

I prezzi, tra l’altro, sono aumentati anche a causa della speculazione per la domanda cinese, visto che l’ex Impero Celeste rappresenta il maggior importatore di semi di soia e dell’olio che si ricava da essi. Intanto, le esportazioni a stelle e strisce hanno portato le vendite totali fino a oltre ventimila tonnellate di olio, dato che si riferisce all’anno commerciale terminato lo scorso 30 settembre e che è stato diffuso dallo Us Department of Agricolture.

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