Fondi pensione: le difficoltà del 2009 e le speranze per il futuro

fondi-pensione-300x246I numeri che vengono forniti dalla Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione) illustrano quella è che la situazione attuale di questi strumenti finanziari: la previdenza integrativa sembra immersa in una sorta di calma piatta, visto anche il non irresistibile aumento del 3% da parte degli iscritti alle forme di previdenza integrativa in Italia nel corso del 2009 (nel 2008 vi fu infatti un incremento di 6,4 punti percentuali). Quali sono le prospettive di diffusione dei fondi pensione nel 2010? Appare verosimile il recupero di una più forte attenzione sulla tematica in questione, grazie soprattutto alle novità già annunciate, come ad esempio l’introduzione dei nuovi coefficienti di trasformazione per chi rientra nel metodo contributivo o misto, ma anche grazie alle soluzioni future, come l’introduzione della busta gialla da parte dell’Inps. Il dilemma principale dell’investimento previdenziale rimane sempre lo stesso: comprendere la differenza tra il Tfr lasciato in azienda e l’adesione a un fondo pensione specifico.

 

In questo senso, ci sono molti punti da chiarire. Anzitutto, i fondi pensione sono legati all’andamento dei mercati e alle capacità dei gestori; anche il Tfr lasciato in azienda (7% della retribuzione lorda) presenta dei rischi, visto che non è separato dal resto del patrimonio e un eventuale fallimento dell’azienda metterebbe a repentaglio le liquidazioni dei dipendenti. Il Tfr, inoltre, viene rivalutato ogni anno in base a un coefficiente elaborato dall’Istat: si tratta di un rendimento sicuro, ma anche vincolante.

 

Un’altra importante differenza è quella della reversibilità, dato che chi opta per il Tfr in azienda può cambiare idea in ogni momento, mentre chi sceglie un fondo pensione non può più tornare indietro, la sua scelta è irreversibile. La crisi finanziaria ha contribuito ad offuscare il mito dei fondi pensione: secondo la Covip, comunque, le cose potrebbero andare meglio nel 2010, ma i ribassi non sono stati ancora interamente recuperati.

Lascia un commento