EtfPlus: i peggiori ribassi sono quelli di grano e alluminio

L’ultima settimana di contrattazioni del mercato EtfPlus si è caratterizzata per due elementi peculiari: la forte incertezza che aleggia attorno ai principali strumenti finanziari e la mancanza di una tendenza principale, sia al rialzo che al ribasso. Con un contesto di questo tipo, è inevitabile che i prodotti short (quelli per i quali vale la pena una vendita allo scoperto), tra cui, in prima line, Lyxor e Etfx. Ma le notizie importanti sono giunte anche da alcuni prodotti settoriali: in tal senso, occorre rimarcare le prestazioni finanziarie del prodotto di Db X-Trackers sullo Stoxx 600 Oil&Gas, in grado di porre in essere un buon recupero di un punto percentuale. Tra gli strumenti cosiddetti semiattivi, inoltre, è ancora Lyxor a farla da padrona; l’Xbear sull’indice Ftse Mib e sul paniere industriale del Vecchio Continente non si possono certo lamentare, mentre è stata una vera sorpresa per tutti l’incremento percentuale del prodotto della sgr francese che fa riferimento ai titoli di stato europei con una scadenza che va fino a quindici anni (è stato registrato infatti un inatteso +0,82%).


Si è parlato in precedenza di incertezza e allora vale la pena trattare anche dei principali strumenti finanziari che hanno subito dei ribassi. Sono stati soprattutto i Mercati Emergenti a lasciare l’amaro in bocca agli investitori. Le sedute precedenti avevano indotto all’ottimismo, ma se si osserva il Market Access quotato sull’indice Ftse Jse Africa Top 40, ci si accorge che è stato perso addirittura un punto e mezzo percentuale.

Il peggior titolo in tal senso è stato il replicante di Db X-Trackers sull’indice Ftse Vietnam (-3,56%). Infine, completano il quadro negativo di EtfPlus anche Ishares e Amundi: nel primo caso, il prodotto sull’energia pulita ha perso l’1,51%, mentre per quel che concerne il secondo gruppo, c’è da rimarcare il -1,13% dell’Etf in leva lunga sul paniere industriale del continente europeo e i prodotti su grano e alluminio.

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