Petrolio e gas: puntare al rialzo con gli Etf

etf-gas-petrolioPer scommettere in Borsa sul settore energetico, ed in particolare sul gas e sul petrolio ci sono parecchie strade: si può optare per un Fondo Comune d’investimento settoriale, oppure puntare su un’azione ben precisa sul mercato italiano, europeo o internazionale; in quest’ultimo caso indicato, la tendenza crescente dei titoli di riferimento, per tanti fattori, non è detto che venga “replicata” dall’azione acquistata, ragion per cui puntare su un paniere, al posto del singolo titolo, è sempre la scelta migliore al fine di mediare il rischio. In “alternativa” al Fondo Comune d’investimento settoriale, ovverosia del comparto energetico, l’investitore può anche scommettere al rialzo sul settore attraverso gli Etf che sono negoziabili in tutti i giorni di Borsa aperta, hanno un basso costo di gestione annuo e non prevedono commissioni di ingresso, di uscita, di sottoscrizione e di performance come di norma, invece, possono esserci per i Fondi Comuni.

Sul circuito degli Etf gestito da Borsa Italiana S.p.A. c’è uno strumento finanziario che ha queste caratteristiche: è il “Lyxor Etf Dj Stoxx600 Oil&Gas“, codice ISIN FR0010344960, un Etf armonizzato emesso da Lyxor International Asset Management S.A., ed avente una commissione totale annua molto contenuta a pari allo 0,30%. Il “Lyxor Etf Dj Stoxx600 Oil&Gas” replica passivamente l’andamento dell’indice Dow Jones Stoxx 600 Oil & Gas, rappresentativo dell’andamento delle azioni di grandi società del settore operanti nei principali Paesi europei, compresa l’Italia; il paniere, nello specifico, si compone di un numero di società che è variabile e che è funzione sia del flottante, sia della loro capitalizzazione di mercato.

Il Lyxor Etf Dj Stoxx600 Oil&Gas prevede annualmente la retrocessione di un dividendo, in funzione delle cedole staccate dai titoli sottostanti, mentre per quanto riguarda il rischio, questo per chi investe sul Lyxor Etf Dj Stoxx600 Oil&Gas è quello tipico di chi investe sull’azionario settoriale, ed in particolare in questo caso sul settore energetico. Per quanto riguarda la tassazione, in regime di risparmio amministrato, il prelievo, a cura direttamente dell’intermediario, è pari al 12,5% dei guadagni e nulla deve essere riportato dall’investitore nella propria dichiarazione dei redditi.

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