Etf basso rischio: investire in liquidità

etf-liquiditaPer investire a basso rischio su strumenti finanziari aventi caratteristiche “monetarie”, ovverosia facilmente liquidabili e con rivalutazione costante, anche se bassa, del capitale investito, ci sono diverse strade. Ad esempio, si può investire in Buoni Ordinari del Tesoro a tre mesi, oppure in Fondi Comuni di investimento monetari, fermo restando il fatto che le commissioni bancarie per i Bot, ed eventuali commissioni di ingresso nei Fondi, possono incidere sul rendimento complessivo. Si può investire con un’ottica di brevissimo periodo anche sui pronti contro termine, ma in questo caso a fronte di un rendimento certo, anche se basso, il capitale investito non può essere disinvestito prima della scadenza, anche se questa è breve. E allora, per chi vuole puntare su strumenti finanziari assimilabili alla “liquidità“, può essere interessante investire in Etf che operano proprio sul brevissimo termine, con il vantaggio poterli negoziare in tutti i giorni di Borsa aperta.

Al riguardo, sul circuito gestito da Borsa Italiana S.p.A. c’è un Etf di questo tipo, e si chiama “Lyxor Etf Euro Cash“, con codice ISIN FR0010510800, senza commissioni di ingresso, uscita o di performance, mentre la commissione totale annua, molto contenuta, è pari allo 0,15%. Il “Lyxor Etf Euro Cash” , armonizzato, è emesso da Lyxor International Asset Management S.A., e non prevede la retrocessione periodica di dividendi in quanto questi vengono capitalizzati. Il “Lyxor Etf Euro Cash” replica passivamente l’indice/benchmark “Euromts Eonia Investable”, con le somme investite che giornalmente si rivalutano in funzione proprio dell’European Overnight Index Average (EONIA), un tasso che viene calcolato dalla Banca Centrale Europea, e che sono in tutto e per tutto rappresentative di un investimento avente basso rischio in quanto di brevissimo termine.

Proprio in virtù del fatto che lo strumento finanziario è a basso rischio, anche il suo rendimento è molto basso, visto che quest’anno il prezzo è oscillato da un minimo di 105 ad un valore massimo di 105,80 toccato il 13 novembre scorso. Per quanto riguarda la tassazione sui guadagni, questa in regime di risparmio amministrato è pari al 12,5% sulle plusvalenze con ritenuta operata direttamente dall’intermediario, ragion per cui l’investitore non deve riportare al riguardo nulla nella propria dichiarazione dei redditi.

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