Cina, i Cds mostrano la nuova sicurezza delle obbligazioni

L’attuale periodo storico ed economico si sta segnalando soprattutto per i crescenti debiti a cui i governi devono far fronte: la Cina, seconda economia internazionale dopo gli Stati Uniti, appare invece in controtendenza, con i propri titoli obbligazionari che stanno diventando sempre più sicuri, al pari di quelli americani. In effetti, i Cds (Credit Default Swap) a cinque anni dell’ex Impero Celeste hanno ceduto il 29% nel corso del mese di settembre, il maggior calo del gruppo del G20, completando invece quest’ultima settimana a quota 56 punti base. Ciò vuol dire che i bond cinesi sono divenuti ancora più economici rispetto a quelli francesi o britannici, alla luce, poi, del famoso sorpasso dell’economia interna ai danni del Giappone.


Giusto qualche giorno fa, tra l’altro, Moody’s ha fatto sapere di voler portare il rating del debito cinese più in alto dell’attuale A1 (buona affidabilità), cinque livelli al di sotto della massima valutazione. I dieci punti base che separano i contratti della vasta nazione asiatica e gli Stati Uniti rappresentano il minimo storico da gennaio 2008: i Cds provvedono a pagare all’acquirente il valore facciale, ma solamente nell’ipotesi in cui il mutuatario non riesca a far fronte alle proprie obbligazioni (un punto base equivale a circa mille dollari annui in un contratto che va a proteggere dieci milioni di debito).

Mentre i Cds rendono la Cina molto simile all’America, i suoi bond presentano ancora delle differenze: le obbligazioni a tre anni (scadenza nell’ottobre del 2013) prevedono un rendimento del 4,75% e stanno realizzando un rally interessante da almeno un mese, con i rendimenti extra che si sono attestati a quota 88 punti base. Un innalzamento del rating come quello preannunciato sopra, potrebbe rendere ancora più economiche le condizioni per le compagnie cinesi, soprattutto per quel che riguarda l’indebitamento estero; infine, occorre ricordare il calo di cinque punti base da parte dei bond quotati a due anni (marzo 2012).

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