Cds: Unione Europea pronta a vietare le vendite allo scoperto

Non ha utilizzato mezzi termini la Commissione Affari Economici e Monetari, uno degli organi più importanti per quel che concerne il Parlamento dell’Unione Europea: il parere fornito riguarda infatti il mondo degli investimenti, più propriamente è stato auspicato il divieto di vendere allo scoperto i cds, sigla che, come è noto, identifica i credit default swap. Il problema di questi specifici prodotti, i quali non sono altro che strumenti derivati volti a risarcire i sottoscrittori nella malaugurata ipotesi di fallimento (appunto “default”) di compagnie o di stati nazionali che hanno provveduto all’emissione dei bond governativi, sorge nel momento in cui i mercati finanziari vengono a caratterizzarsi per una forte volatilità, quando l’uso a fini speculativi aumenta in maniera spropositata.

 

La piaga dei guadagni derivanti dalle oscillazioni dei prezzi è abbastanza diffusa e con questo richiamo l’Ue intende porvi un freno, soprattutto alla luce delle ultime proposte di Germania e Francia; i due paesi hanno già inserito nei loro programmi delle misure per rendere la vita meno facile agli speculatori, ma si vuole evitare la diffusione del panico tra i conti pubblici dell’area dell’euro e ampliare l’elenco di nazioni disposte a implementare progetti simili. Il problema si è posto in maniera ancora più urgente in questo preciso momento storico, visto che i mercati internazionali non vivono di certo situazioni idilliache.

Ma una domanda è d’obbligo a questo punto: non dovrebbe essere più agevole, proprio in questo contesto, impedire comportamenti di questo tipo, imponendo il divieto di scambio dei cds “naked” sulle piazze in cui ciò viene consentito? Le critiche ai governi europei non sono mancate proprio in questo senso e forse l’impegno degli ultimi mesi si può spiegare con la forte volontà di rimediare; alcuni analisti ritengono che si tratti di una misura giusta, ma dovrebbe anche essere accompagnata da un maggiore lavoro per quel che concerne la trasparenza finanziaria.