Perché puntare su strategie di investimento total return?

I risparmiatori stanno riscoprendo sempre più le strategie di investimento total return, ovvero quelle che consentono al money manager di muoversi liberamente sui mercati globali alla ricerca di opportunità senza essere troppo vincolati a particolari benchmark di riferimento. In termini di commissioni i fondi di investimento total return hanno mediamente un costo più elevato, ma se si investe un capitale abbastanza elevato le fee potrebbero avere un impatto molto marginale sulla performance del fondo. Questi fondi total return si fanno preferire soprattutto in contesti di mercato di forte incertezza.

Gestori sempre positivi sulle borse per il 2013 secondo Bofa ML

Sebbene negli ultimi giorni i mercati finanziari siano diventati più volatili, in particolare le piazze europee, la view sull’equity per i prossimi mesi resta positiva secondo la maggior parte dei gestori di fondi di investimento. Nell’ultimo mese non c’è stato alcun peggioramento della percezione dei grandi investitori internazionali sulle prospettive dei mercati azionari globali. E’ quanto emerge dal sondaggio condotto da Bank of America Merrill Lynch a inizio febbraio scorso. Su 251 money manager intervistati, il 59% è convinto che nei prossimi dodici mesi l’economia mondiale si rafforzerà.

Pioneer Investments propone tre nuovi fondi di fondi

Due giorni fa Pioneer Investments, società di investimenti americani che opera soprattutto nel risparmio gestito, ha avviato la commercializzazione di nuovi fondi di fondi di diritto italiano. La gamma in questione si chiama “UniCredit Evoluzione”. Nel dettaglio, si sta parlando di tre strumenti finanziari, le cui denominazioni fanno intendere chiaramente le caratteristiche, vale a dire Reddito, Economia Reale e Trend. Gli intenti sono sostanzialmente due, ovvero trarre il massimo profitto dall’apprezzamento del capitale che è stato investito e soddisfare esigenze ben precise dei risparmiatori. Procediamo dunque con ordine.

Come investire i grandi patrimoni secondo Credem

Qualcosa sta cambiando nelle modalità di gestione dei grandi patrimoni. Gli asset manager guardano con grande interesse a una gestione in grando di offrire alla clientela strumenti finanziari dal basso “costo psicologico”, ovvero quelli che non devono generare ansie, sofferenze e paure, soprattutto nelle fasi di mercato più volatili e turbolente. Secondo Giancarlo Caroli, responsabile del private banking di Credem, “la gestione dei grandi patrimoni sta entrando in una nuova fase”. L’esperto sottolinea come sia sempre più elevata la domanda di “sicurezza” dei clienti con grandi patrimoni.

Star Collection, il fondo di fondi di Sella Gestioni

La società di gestione del risparmio Sella Gestioni, la quale fa capo all’omonimo istituto di credito di Biella, ha deciso di lanciare un fondo di fondi multisettoriale: si tratta di Star Collection, uno strumento che consente di investire con precisione nelle quote di fondi e di società di investimento a capitale variabile (Sicav) delle società più importanti al mondo per quel che concerne la gestione. I comparti di cui esso è dotato sono ben cinque. In effetti, la sgr in questione ha voluto focalizzare la propria attenzione sul settore obbligazionario in euro di medio e lungo termine, quello bilanciato relativo ai paesi emergenti, quello multi-asset globale, l’obbligazionario di stampo internazionale e l’azionario dello stesso tipo.

Lanciato in Italia il fondo Gis Income di Pimco

Pimco (Pacific Investment Company Management) ha lanciato nel nostro mercato il suo Gis Income Fund: la società finanziaria californiana ha dunque deciso di consentire agli investitori italiani di fare affidamento su questo fondo obbligazionario globale e multisettoriale, utile per beneficiare di un flusso cedolare costante (fondi comuni obbligazionari che pagano la cedola) e di alto valore. Tra l’altro, l’approccio di questo specifico strumento è piuttosto flessibile. Quali sono le peculiarità che vanno ricordate?

Oddo AM lancia quattro nuovi fondi sul mercato italiano

Oddo Asset Management ha aumentato fino a quattordici il numero dei suoi strumenti finanziari che sono presenti nel mercato nostrano: l’ultima infornata ha riguardato quattro fondi, i primi del 2013 che la banca privata francese ha deciso di associare all’Italia. Circa tre mesi fa, tra l’altro, si parlò proprio della compagnia transalpina, visto che venne lanciato da Oddo Am un fondo di fondi per il mercato retail italiano. Dunque, l’interesse per il Belpaese non è mai tramontato. L’ultima autorizzazione ha riguardato, nel dettaglio, Oddo Avenir, Oddo European Banks, Oddo Valeurs Rendement e Oddo Obligations Optimum.

I fondi di Etica Sgr saranno esentati dalla Tobin Tax

Non ci sarà nessuna applicazione della Tobin Tax per quel che riguarda i fondi della società di gestione del risparmio Etica: come è noto, si tratta della tassa che grava sulle transazioni finanziarie di un certo tipo e che sta ancora facendo molto discutere (Tobin Tax su investimenti finanziari). Come si spiega una esenzione di questo tipo? Volendo essere più precisi, tutto si basa sul dettato della Legge di Stabilità del 2013, la quale ha incassato il via libera dal Parlamento poco prima dello scorso Natale. La società in questione è praticamente la prima che ha deciso di puntare solo e soltanto sugli investimenti del tipo socialmente responsabile.

Fondi comuni obbligazionari che pagano la cedola

La raccolta delle società di gestione del risparmio in Italia è tornata positiva nel terzo trimestre, evidenziando un attivo di 1,4 miliardi di euro dopo anni caratterizzati da continue fuoriuscite di flussi monetari. Il settore del risparmio gestito inizia così a vedere la luce fuori dal tunnel, merito anche di nuove formule e prodotti di investimento che hanno riavvicinato i risparmiatori dopo anni di delusioni sia dal lato dei rendimenti che dei costi di gestione da sopportare. Una grande novità è senza dubbio quella dei fondi comuni di investimento che staccano cedole periodiche.

In Italia il fondo di Hsbc per l’obbligazionario indiano

Non sono ore semplici quelle che sta vivendo Hsbc (Hong Kong and Shanghai Banking Corporation): l’istituto di credito britannico è stato condannato dalle autorità americane a pagare quasi due miliardi di dollari per alcune transazioni con l’Iran e con i narcos messicani. Ciò nonostante, il gruppo di Londra si è fatto notare anche per il lancio nel nostro paese di un fondo Ucits (armonizzato quindi a tale normativa) che consente di ottenere una buona esposizione al mercato obbligazionario dell’India. Giusto ieri sono stati resi noti i migliori consigli per investire nei mercati emergenti nel 2013, lo strumento di Hsbc può essere un’occasione da prendere al volo.

Le ultime quattro proposte dell’anno di Schroders

Alla fine dello scorso mese di novembre l’investimento in commodity nel 2013 è stato sconsigliato da Schroders: a distanza di pochi giorni, la società di gestione del risparmio britannica ha deciso di lanciare nel nostro paese tre novità che hanno a che fare con i mercati emergenti. Si tratta, nello specifico, di fondi comuni di investimento che focalizzano la loro attenzione sul comparto obbligazionario emergente, con il cosiddetto approccio a rendimento relativo. Bisogna far riferimento a un indice, ma le novità in questione vengono considerati molto importanti per diversificare nel migliore dei modi il portafoglio.

I nuovi obblighi contributivi per Sgr e Sicav

Ci sono novità molto importanti che vanno approfondite in relazione alle Sicav e alle Sgr (cosa sono gli organismi di investimento collettivo del risparmio): in effetti, tutti i dati e le informazioni necessari per potere calcolare i contributi di vigilanza dovranno essere inoltrati servendosi di una procedura informatica nuova di zecca, accedendo al sito internet della Consob. In pratica, è stata proprio la Commissione Nazionale di Società e di Borsa a richiedere qualche tempo fa le modifiche degli obblighi in capo alle società di gestione del risparmio e alle società di investimento e capitale variabile. Tutto si basa sulla lettura del primo comma dell’articolo 8 e sul quarto e ottavo comma dell’articolo 42 del Testo Unico per la Finanza (Tuf).

Il fondo di Natixis sul debito sovrano europeo sbarca in Italia

Il fondo Natixis Souverains Euro, il quale prende il nome dalla banca d’affari francese, è ora disponibile anche per gli investitori del nostro paese: si tratta di uno strumento di un certo interesse, utile per investire in maniera proficua nel debito sovrano (come suggerisce la stessa denominazione) della nazioni dell’eurozona. Anche all’inizio dell’anno si era parlato del gruppo transalpino, visto che Natixis aveva selezionato varie azioni per il proprio certificato. La registrazione in Italia dello strumento in questione è presto spiegata. Anzitutto, bisogna ricordare che esso viene gestito dal fund manager Olivier De Larouzière, il quale vanta una esperienza di ben quindici anni nel comparto del reddito fisso.

Franklin Templeton lancia nuovi fondi per l’Italia

Dopo aver consigliato di investire in Sudafrica, Franklin Templeton si è presentato in gran spolvero con l’offerta di ben cinque nuovi fondi comuni di investimento: le opportunità sono tra le più diverse, vale a dire il continente africano, il Brasile, i titoli convertibili, i bond ad alto rendimento e quelli Investment Grade. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anzitutto, c’è subito da sottolineare che non si tratta di un emittente simile, visto che lo scorso mese di aprile Franklin Templeton ha trionfato agli Oscar del Risparmio. La compagnia di San Mateo ha voluto rafforzare la sua gamma relativa al nostro paese, in modo da potenziare le opportunità destinate agli investitori italiani.