Petrolio Wti resterà in trading range nel 2013

Secondo la maggior parte degli analisti tecnici il mercato del petrolio resterà volatile anche nel corso del 2013, ma dovrebbe continuare a evidenziare un movimento dei prezzi in trading range, ovvero mostrare un andamento laterale delle quotazioni. E’ ciò che prevede Credit Suisse, ma anche Banca Imi e diversi trader indipendenti specializzati proprio sull’oro nero. Secondo gli esperti di Credit Suisse, il petrolio Wti si muoverà in un range compreso tra 75 dollari e 105 dollari al barile; il petrolio Brent, invece, dovrebbe muoversi tra 85 dollari e 125 dollari al barile.

Ultima settimana del 2012 in calo per i futures sul rame

Il rallentamento dei contratti futures sul rame di ieri ha interrotto i rialzi di questi strumenti finanziari che ormai duravano da una settimana: gli investitori, infatti, stanno aspettando con impazienza il riavvio delle trattative negli Stati Uniti per scongiurare il fiscal cliff. In aggiunta, è stato piuttosto influente anche l’ultimo aggiornamento sulla produzione cilena, in decisa crescita. Come se non bastasse l’Etf sul rame fisco che fa tanto discutere, ora ci si è messo questo ribasso dei derivati.

Come investire in commodity nel 2013

Quest’anno le commodity hanno sperimentato diverse velocità. La migliore materia prima è stata il granoturco, che ha sfiorato un rialzo del 30%, mentre il petrolio ha fatto decisamente peggio con un ribasso intorno al 13%. L’oro dovrebbe chiudere il 2012 con un rialzo minimo, anche se ancora in territorio positivo per il dodicesimo anno consecutivo. Per il 2013 c’è grande cautela tra gli addetti ai lavori. Secondo molti analisti tutto ruota intorno all’andamento dell’economia cinese, che per molti è in netta ripresa ma per altri ancora a rischio hard landing.

Soft commodities: brusco calo per i futures sul cacao

I contratti futures collegati al cacao sono scesi al loro livello più basso degli ultimi cinque mesi: si tratta di una reazione inevitabile all’impasse che sta riguardando gli Stati Uniti e le discussioni sul fiscal cliff. Anche gli strumenti che osservano da vicino le performance dello zucchero e del succo d’arancia si sono caratterizzati per i loro ribassi, mentre quelli del caffè e del cotone sono cresciuti. Senza una risoluzione sul cosiddetto “precipizio fiscale”, si rischia seriamente una grave recessione per l’economia americana, con evidenti ripercussioni anche sugli investimenti di capitale. Tra l’altro, anche l’indice Standard & Poor’s 500 ha messo a segno la sua seconda sessione in calo.

Il rally dei futures sulla carne bovina

È davvero interessante il rally di cui si stanno rendendo protagonisti i contratti futures sulla carne bovina: i rialzi sono stati registrati in contemporanea ai segnali di minori scorte per quel che concerne il manzo americano. I futures sulla carne suina hanno invece concluso la giornata di ieri con un ribasso. Nello specifico, la produzione di manzo scenderà di ben cinque punti percentuali il prossimo anno, raggiungendo 24,68 miliardi di libbre complessive (11,2 milioni di tonnellate per la precisione), almeno secondo gli ultimi dati del dipartimento agricolo americano.

Le elezioni giapponesi fanno volare i futures sulla gomma

La gomma ha messo a segno il suo rialzo più consistente degli ultimi sette mesi: la performance positiva è stata resa positiva dalle aspettative che riguardano gli stimoli economici a seguito delle recenti elezioni in Giappone, con un maggiore ottimismo per quel che concerne l’aumento delle importazioni da parte della Cina (i dazi sono stati ridotti e bisogna ricordare che tra i due paesi non corre buon sangue). L’ultima volta che si è parlato di questa commodity le notizie non erano state molto positive, con un venerdì negativo per i futures sulla gomma verso la fine del mese di ottobre. Una situazione simile a quella di queste ore, invece, si era registrata a maggio, con i futures sulla gomma in rialzo grazie alla crescita cinese.

Il clima mite rallenta i futures sul gas naturale

Le previsioni settimanali per i futures sul gas naturale di due mesi fa sono state dominate da performance al rialzo per quel che concerne questi derivati: la giornata odierna, al contrario, ha visto gli strumenti in questione scendere fino al livello più basso delle ultime undici settimane. Il declino è stato provocato, in particolare, da un report del governo americano, secondo cui le scorte a stelle e strisce sono aumentate in maniera inattesa, dopo che il clima mite ha tagliato la domanda di combustibile per il riscaldamento.

Previsioni prezzo oro 2013-2014 secondo Bnp Paribas

La banca francese Bnp Paribas resta ancora ottimista su possibili forti rialzi delle quotazioni dell’oro nei prossimi dodici mesi, ma a partire dal 2014 si aspetta un’inversione della tendenza. Gli specialista della banca transalpina sono convinti “il sentiment del mercato nei confronti dell’oro nel 2012 è stato particolarmente incerto”. Due giorni fa la quotazione dei futures sull’oro sul mercato Comex è scesa sotto 1.685 dollari l’oncia, sui livelli più bassi da quasi un mese. Lo scorso 28 novembre, invece, l’oro è stato interessato da un clamoroso sell-off.

Futures bovini: le previsioni per il 2013

Che anno sarà il 2013 per i contratti futures collegati alla carne bovina? Secondo quanto riferito dagli esperti di Bloomberg, questi strumenti finanziari dovrebbero essere protagonisti di un apprezzamento pari a venti punti percentuali il prossimo anno: in questa maniera essi raggiungeranno un prezzo record, dopo che le piogge abbondanti avranno fatto la loro parte nell’incoraggiare il nutrimento degli animali piuttosto che macellarli. Anche lo scorso mese di novembre ha comunque riservato delle sorprese incoraggianti, visto che due settimane fa i futures bovini erano in crescita grazie alla domanda di carne.

Il manifatturiero Usa fa rallentare i futures sul rame

Il rame ha fatto registrare il primo ribasso degli ultimi quattro giorni, dopo aver sfiorato, però, il livello più alto in assoluto delle ultime sei settimane: in particolare, la performance in questione è stata favorita dall’inattesa discesa del settore manifatturiero americano, un evento che ha provocato il declino anche di altri metalli, quali l’alluminio, lo zinco e il piombo. Due settimane fa, al contrario, i futures sul rame riuscirono a salire grazie a Cina e fiscal cliff. Stavolta, il contratto che è collegato alle spedizioni a tre mesi ha messo a segno una perdita di 0,5 punti percentuali, con la quotazione complessiva che si è attestata a 7,963 dollari la tonnellata presso il London Metal Exchange.

Oro perde 25$ in un minuto a causa dei fondi speculativi

Ieri il mercato dei metalli preziosi è stato scosso, intorno alle ore 14,20 italiane, da un’improvvisa liquidazione che ha fatto perdere ben 25 dollari alla quotazione dell’oro. L’episodio è finito sotto i riflettori non tanto per l’ampiezza della discesa dei prezzi, bensì per il tempo che ci è voluto per assistere al crollo della quotazione da 1.735 dollari a 1.710 dollari l’oncia. Infatti, l’oro ha perso 25$ in meno di un minuto. Ma cosa è successo esattamente? C’è lo zampino dei fondi speculativi

Investimento in commodity nel 2013 sconsigliato da Schroders

Le materie prime stanno attraversando una fase di alti e bassi con elevata volatilità dei prezzi, a causa dell’instabilità dei mercati finanziari e all’incertezza del quadro macroeconomico globale. Rispetto a venti anni fa, quando il settore delle commodity era riservato quasi esclusivamente agli operatori specializzati, oggi c’è molta finanza che rende le quotazioni eccessivamente volatili e di difficile previsione. Questo è in sintesi il pensiero di Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders Italia, intervistato dal quotidiano economico-finanziario Il Sole-24 Ore.

I futures bovini in crescita grazie alla domanda di carne

I futures sulla carne bovina sono riusciti ad ampliare il loro rally, nonostante il ridimensionamento dell’offerta di manzo statunitense: più che altro, l’influenza principali per quel che riguarda questi strumenti finanziari è stata esercitata dall’accresciuta domanda di carne, visto che i grossisti hanno provveduto a rifornirsi in maniera adeguata prima che comincino le festività natalizie. La produzione commerciale di manzo americano nei dieci mesi che si sono conclusi lo scorso 31 ottobre è scesa infatti di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

Futures sul rame possono tornare a salire grazie a Cina e fiscal cliff

Segnali di ripresa per i futures sul rame, dopo una fase discendete che dura ormai da un paio di mesi. La motivazione principale dovrebbe essere legata alle ricoperture di posizioni short e all’assuzione di nuove posizioni long da parte di numerosi CTA’s (Commodity Trading Advisors), che hanno un’esposizione a termine “long” sul metallo rosso. Questi investitori istituzionali stanno provando a spingere sull’acceleratore per provare a superare la resistenza di area 7.720 dollari per tonnellate, che costituisce al momento la base a tre mesi dei prezzi.