Express di Deutsche Bank: affidarsi alle commodity agricole

grano1-300x222Per chi avesse intenzione di investire su un interessante paniere di materie prime facenti parte del settore agricolo, il segmento X-markets di Deutsche Bank offre un’opportunità proprio in questo senso: il certificato Express Autocallable dell’emittente tedesca (il codice Isin è DE000DB3R1F1) permette di prendere a riferimento l’indice DBLCI Agriculture EUR-Hedged Excess Return. Di cosa si tratta esattamente? L’express autocallable è una tipica struttura nell’ambito dei certificati di investimento, ma nel caso di Deutsche Bank si può fare affidamento sull’innovativo indice delle commodity agricole; si parte, infatti, dal presupposto che quando la ripresa economica diventerà ancora più evidente, allora vi saranno delle ripercussioni positive sugli andamenti di beni agricoli, come la soia o il grano. Tra l’altro, tra circa tre mesi sarà possibile beneficiare di un più che probabile rialzo del comparto, tramite anche una protezione contro i ribassi che non superano il 30%.

 

Athena Relax di BNP Paribas: struttura e rendimento

bnlbnpparibas2-300x168Vista la ormai consolidata struttura dei consueti Athena Certificate, BNP Paribas ha voluto mettere a disposizione degli investitori una particolare variante di questi strumenti, in modo da mutare il profilo di rischio e rendimento: in aggiunta alle normali cedole condizionate, quindi, è stata introdotta anche una cedola garantita al primo anno. Puntare su questa particolare tipologia di prodotti vuol dire comunque rinunciare, in pratica, quasi totalmente al rialzo del mercato, dato che, in particolare, gli ultimi tempi sono stati caratterizzati da una generale contrazione dei prezzi di mercato, contribuendo a creare buone opportunità di rischio. Gli Athena Relax dell’emittente francese presentano una durata media molto più breve rispetto alle consuete proposte di certificati, oltre a una cedola incondizionata: una volta giunto a scadenza tale prodotto, il rendimento potenziale viene a legarsi all’erogazione del coupon condizionato, il quale può essere ottenuto mediante il rispetto del livello trigger.

 

Consob: i futures sul vino non sono uno strumento finanziario

vino-300x231Il mondo degli investimenti si arricchisce di una nuova regola: il vino, infatti, uno dei prodotti più liquidi al mondo, dice addio all’universo finanziario, almeno per quel che riguarda il nostro paese. La decisione è stata adottata dalla Consob, la quale ha stabilito che il vino e i futures sulle vendemmie non possono essere considerati in alcun modo né un prodotto né uno strumento finanziario destinato ai risparmiatori. Il quesito che ha portato a questa decisione si riferiva, nello specifico, a un produttore che forniva a una banca dei certificati destinati alla vendita agli sportelli e che davano diritto a ricevere una bottiglia di vino proprio al termine del periodo di maturazione. Secondo quanto è stato disposto, non siamo di fronte a degli strumenti che possono essere assoggettati alle norme del pubblico risparmio e che possono beneficiare di un prospetto informativo.

 

Certificati: il fascino per la cedola non tramonta mai

cdeposito-300x232I mercati finanziari sono tornati finalmente ad avvertire una certa fiducia da parte dei risparmiatori, sempre più propensi a diversificare il loro portafoglio in strumenti meno tradizionali: le prime settimane del 2010 hanno messo in luce un pieno ritorno alla normalità dopo i momenti negativi della crisi. Per quel che riguarda soprattutto i certificati, il primo mese di quest’anno è stato caratterizzato da importanti trattazioni sul Sedex, visto che sono stati raggiunti i 50-60 milioni di scambi giornalieri, più del triplo rispetto allo stesso periodo del 2009. L’offerta è dunque molto varia, ma quali sono le tipologie di questo particolare strumento finanziario più adatte a questa fase di mercato? In questi primi due mesi del 2010, l’interesse maggiore è andato ai certificati che puntano a generare un rendimento cedolare piuttosto che un capital gain; nello specifico, si tratta, in particolare, degli Express Certificates e dei Bonus Certificates.

 

Mercato Sedex: certificates e covered warrant

mercato-sedexIl “Sedex” è il segmento di mercato, gestito da Borsa Italiana S.p.A., dove gli investitori, in prevalenza quelli privati, possono negoziare i cosiddetti “securitised derivatives“, ovverosia strumenti finanziari il cui andamento dipende da un’attività sottostante che può essere un tasso di cambio, un indice, una materia prima, un’azione o un tasso di interesse. Il “Sedex” è quindi in tutto è per tutto un segmento di mercato di strumenti derivati che presenta da un lato una grande facilità d’accesso, unitamente alla liquidità sugli strumenti garantita da uno o più emittenti, sia l’assenza di versamenti come deposito a garanzia rispetto a quanto avviene per altri mercati in cui si negoziano gli strumenti derivati. Sul “Sedex” è possibile acquistare certificates e covered warrant che, a loro volta, si distinguono o per essere “a leva”, ed in tal caso si parlerà di “leverage securitised derivatives“, oppure senza effetto leva, ed in tal caso lo strumento finanziario apparterrà alla classe degli investment securitised derivatives.

Certificates su azioni, indici, valute e commodities

certificatesI Certificates sono degli strumenti finanziari che, con o senza l’effetto leva, permettono di replicare l’andamento di azioni, indici, valute, commodities ed altri sottostanti che magari sono  difficilmente accessibili direttamente da parte di un investitore. I Certificates, come accennato, si distinguono in due categorie: quelli senza leva, definiti anche come Certificates “investment“, e quelli “leverage“, ovverosia quelli su cui c’è un effetto leva; in quest’ultimo caso, rispetto al sottostante, le oscillazioni dello strumento finanziario sono più ampie e di conseguenza si amplifica anche il rischio di conseguire maggiori perdite o di ottenere guadagni superiori. Sono tante le tipologie di Certificates che, scambiati giornalmente come le azioni, consentono, ad esempio, di investire sul petrolio o magari sull’indice di una Borsa meno “accessibile” come quella russa o cinese.