Btp a lungo termine: alti rendimenti, rischio prezzo

btp-lungo-termineI titoli di Stato che in Italia offrono i rendimenti più elevati sono rappresentati dai Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) a lunga scadenza, ovverosia quelli oltre i venti anni. Le cedole offerte da questi titoli sono molto appetibili: basti pensare che il Btp-1St40 5%, con codice ISIN IT0004532559, offre una cedola facciale annuale del 5% lordo a fronte di un prezzo che, in base alla chiusura di ieri, è pari a 103,68. Questo significa che attualmente il titolo quota sopra la pari, ed offre un rendimento annuo netto del 4,20% circa, ovverosia oltre quattro volte il tasso netto offerto da un Buono Ordinario del Tesoro a dodici mesi. A fronte di interessi elevati, pur tuttavia, chi investe su questi titoli a lungo termine si espone al “rischio prezzo“, ovverosia alla possibilità che l’attuale quotazione del titolo sul mercato registri ampie variazioni al ribasso o al rialzo.

Questo perché i titoli pubblici a lungo termine di tutti i Paesi sovrani, Italia compresa, risentono fortemente sia dell’andamento dei tassi di interesse, sia di altri parametri quali l’inflazione, l’andamento del bilancio dello Stato, nonché il rating assegnato e periodicamente rivisto, al rialzo o al ribasso, da parte delle agenzie specializzate. Questo significa, ad esempio, che se i tassi di interesse nel breve e medio periodo dovessero tornare a salire, è molto probabile che il Btp-1St40 5%, preso ad esempio, possa iniziare a scendere di quotazione verso valori ben al di sotto della pari con potenziali perdite in conto capitale da parte dell’investitore fermo restando che il titolo continuerà puntualmente a retrocedere la cedola a tasso fisso con il rendimento netto sopra citato.

Nel caso in cui, invece, non solo i tassi di interesse si mantengano stabili, ma registrino ulteriori discese, allora in questo caso un Btp a lungo termine di norma tende a rivalutarsi, ragion per cui, oltre al guadagno delle cedole, l’investitore, nel caso in cui decidesse di liquidare il titolo sul mercato, otterrebbe anche una plusvalenza legata allo scarto di prezzo. In ogni caso, considerando che i tassi di interesse nell’area euro sono molto bassi, e che è più probabile che salgano nei prossimi mesi piuttosto che scendere, ne consegue che sui titoli pubblici a lungo termine occorre mantenere la necessaria prudenza per evitare perdite legate proprio al “rischio prezzo“.

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