Bond periferici su grazie alle voci su un QE2

In attesa di verificare con i fatti se le indiscrezioni sul QE2 saranno confermate dalla BCE, gli investitori si stanno buttando in queste ore sui bond periferici, in particolare, abbassando di conseguenza i rendimenti, correlati negativamente ai primi.

Andando nel dettaglio, s’infittiscono le voci che la BCE starebbe per potenziare il “quantitative easing”, dopo che lo stesso capo-economista dell’istituto, Peter Praet, stamane si è speso in favore di una simile soluzione.

I BTp a 10 anni rendono al momento l’1,58%, mostrandosi sostanzialmente invariati rispetto alla seduta di ieri, in calo di appena 2 punti base rispetto a un mese fa. Più pronunciati sono i guadagni dei Bonos spagnoli, che sulla medesima scadenza rendono l’1,78%, 5 bp in meno di ieri, ma in rialzo di un paio di punti su base mensile.

I rendimenti lusitani scendono al 2,59% dal 2,71% di ieri e nonostante la crisi politica in corso nel Portogallo. Rispetto a un mese fa, notiamo un loro rialzo di 14 bp, ma dovuto essenzialmente a quanto appena detto. Infine, molto bene anche irendimenti dei “sirtaki” bond, ovvero dei titoli di stato della Grecia, scesi oggi ai minimi degli ultimi 12 mesi, grazie anche al raggiungimento dell’accordo tra Atene e creditori pubblici europei per l’esborso dei nuovi aiuti. A differenza di tutti gli altri sopra citati, i titoli ellenici non sono oggetto di acquisto della BCE, in quanto non godono del rating minimo accettabile, quello “investment grade”, ma potrebbero rientrare presto nel piano di Francoforte, se dovessero registrarsi ulteriori progressi tra le parti sul fronte della realizzazione delle riforme in cambio di aiuti.

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