Benetton: Assemblea approva distribuzione dividendo

L’assemblea degli azionisti di Benetton Group ha approvato giovedì scorso, 22 aprile 2010, il Bilancio relativo all’esercizio annuale 2009 unitamente alla distribuzione agli azionisti della società di un monte dividendi pari a quasi 40 milioni di euro, e corrispondenti a 0,23 euro per azione rispetto ai 0,28 euro per azione pagati lo scorso anno a valere sull’esercizio dell’anno 2008. Per i possessori delle azioni ordinarie Benetton Group, quotate a Piazza Affari, e per la precisione sul listino Midex, la data di stacco del dividendo è fissata per il 3 maggio 2010, mentre il pagamento è previsto per il 6 maggio 2010; questo significa che percepiranno la cedola tutti gli azionisti di Benetton Group in possesso delle azioni ordinarie Benetton Group quotate sul Midex in corrispondenza della chiusura della sessione di Borsa del 30 aprile 2010. L’assemblea degli azionisti di Benetton Group ha inoltre fissato in dodici il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione della società.

Al riguardo, sono stati nominati, in qualità di nuovi consiglieri di Benetton Group, Stefano Orlando, Franco Furnò e Biagio Chiarolanza, mentre sono stati riconfermati per la stessa carica Giuliana Benetton, Alessandro Benetton, Alfredo Malguzzi, Gianni Mion, Carlo Benetton, Gilberto Benetton, Giorgio Brunetti, Luciano Benetton e Luigi Arturo Bianchi. La nomina dei consiglieri deriva da nomi presentati nell’unica lista proposta all’Assemblea degli Azionisti e presentata da Edizione S.R.L., socio di maggioranza di Benetton Group.

In linea con quanto deliberato dall’Assemblea degli Azionisti nel 2009, anche quest’anno i Soci hanno conferito al Consiglio di Amministrazione la relativa autorizzazione per il piano di acquisto di azioni proprie che, comprendendo quelle già in possesso, non dovrà superare il limite del 10% del capitale sociale; la durata del nuovo piano di acquisto e di alienazione dei titoli Benetton Group ha una durata pari a diciotto mesi ed ha come possibile finalità, tra le altre, anche quella di mettere al servizio le azioni acquistate per dei piani di incentivazione azionaria.